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Arte e ambienti
La chiesa
Il complesso costituente la chiesa parrocchiale della SS. Trinità e le annesse strutture adibite alle attività parrocchiali, ha mantenuto la sua originaria conformazione, pur se interessata nel tempo da profondi interventi di ristrutturazione e ammodernamento.
Elemento di spicco è sicuramente l’edificio liturgico, caratterizzantesi per la pianta ellittica e l’essenzialità delle forme, sormontato da una grande cupola rivestita di pannelli metallici.
Nella “facciata” prospiciente l’omonima piazza, si apre l’ingresso principale, sovrastato da un rosone cieco.
Alla sinistra dell’edificio principale sorge l’ex casa canonica, oggi adibita ad uffici parrocchiali ed aule.
Alla destra sorge la struttura dell’asilo parrocchiale, cui sono annesse la cappella feriale, la nuova casa canonica, altre aule ed il salone parrocchiale.
L’aula liturgica
L’aula liturgica riprende, ovviamente, la pianta ellittica dell’edificio e si caratterizza per l’assenza di pilastri centrali.
La struttura portante risulta incorporata nelle pareti, in otto coppie di pilastri, ciascuna delle quali ospita, nel mezzo, una finestra costituita da tre vetrate policrome, disposte verticalmente.
Il presbiterio, di forma semicircolare, si interseca con l’ellisse dell’aula liturgica, ed ospita, in fondo all’abside oltre al tabernacolo circolare in legno, il trittico scultoreo ligneo realizzato dallo scultore alto atesino Paul Moroder Doss e inaugurato nei primi anni ’90, raffigurante l’icona della SS. Trinità: al centro il Cristo Risorto, proteso al cielo; a destra il Padre Misericordioso nell’atto di accogliere il figlio penitente; a sinistra lo Spirito Santo, raffigurato da una molteplicità di persone, ad immagine della Chiesa.
Le vetrate
Aggiunte intorno al 1965, riprendono in 24 immagini (disposte in gruppi da tre, sovrapposte) motivi liturgici e biblici: si riconoscono, in tre cicli, i misteri tradizionali del Rosario (Misteri dolorosi, gaudiosi e gloriosi); un ciclo raffigurante i sette Sacramenti.
Altre due vetrate racchiudono simbolicamente l'intera storia della salvezza, dalla "cacciata dal giardino dell'Eden" a causa del peccato (Gn 3, 23), fino alla redenzione ad opera dell'"Agnello Pasquale" sorgente dell'acqua della grazia cui tutti gli uomini attingeranno (Ap 7, 17).
Le pareti laterali, tra ciascuna coppia di pilastri, sono a loro volta impreziosite da sei vetrate singole raffiguranti, in senso orario partendo dal presbiterio, “la consegna a Pietro delle chiavi del Regno dei cieli”;“la consacrazione del Pane e del Vino”; “l’Arcangelo Michele vittorioso sul maligno”; “l’Angelo Custode”; “il sacrificio di Isacco” e “la consegna a Mosè delle tavole della Legge”.
La cupola
Solo parzialmente affrescata con un gruppo di angeli su un trono di nubi, su cui siede Maria, madre della Chiesa con il Bambino in braccio. Vi compare un richiamo all'Anno Santo 1974.
La lanterna della cupola prende luce da finestre decorate da semplici vetrate policrome, mentre quella del presbiterio è decorata da vetrate raffiguranti angeli e cherubini.
L’organo
Realizzato nel 1964 dalla casa organaria F.lli Ruffatti di Padova, è ospitato in un ampio vano sopra il portone principale, consta di oltre 1100 canne. Pezzo di notevole pregio, recentemente restaurato, ad esso è dedicata una specifica sezione di questo sito.
La cappella feriale
Realizzata in occasione dei recenti lavori di ristrutturazione degli ambienti parrocchiali (2007-
E' illuminata da tre grandi finestre istoriate, riprendenti l'immagine della manna, prefigurazione dell'Eucarestia, a sua volta raffigurata nelle specie del pane (spighe) e del vino (uva).
L’altare e l’ambone sono realizzati in monoblocchi di pietra, decorati da bassorilievi.
Il tabernacolo a “raggiera”, oggi incastonato nella parete di fondo proviene, dopo alcuni interventi di restauro e arricchimento, dal precedente arredo dell’aula liturgica principale, dalla quale proviene anche il mosaico raffigurante l'ultima cena.